ARTICOLI RIGUARDO LE NUOVE TECNOLOGIE DELLA RIPRODUZIONE UMANA

domenica 10 febbraio 2008

VERSO LA CLONAZIONE UMANA

Verso la clonazione umana
di: Alessio Mannucci

Un gruppo di ricercatori statunitensi è riuscito, per la prima volta, a creare embrioni clonati da scimmie macaco adulte (Macacus Rhesus), i nostri cugini più prossimi. Potrebbe essere un “gigantesco passo in avanti” - così sostiene il britannico The Independent - verso la clonazione umana. La sintesi del lavoro, compiuto dall'equipe guidata dal biologo di origine russa Shoukhrat Mitalipov, dell'Oregon National Primate Research Centre di Beaverton, sarà pubblicata su Nature.



La notizia è stata ufficializzata all'interno di un rapporto dell'Istituto di Ricerca Avanzata delle Nazioni Unite, e confermata da Alan Trouson, della Monash University di Melbourne, uno dei maggiori specialisti delle tecniche di clonazione. I ricercatori hanno anche estratto, da alcuni degli embrioni clonati, cellule staminali fatte trasformare in tessuti cardiaci e nervosi. Mitalipov dice di essere riuscito a creare due linee di cellule staminali da 20 embrioni clonati. Hanno poi provato, senza successo, a impiantare circa 100 embrioni clonati nell'utero di una cinquantina di “madri surrogate”. Nel 1996, per creare la pecora Dolly, primo clone di un mammifero adulto, furono necessari 277 tentativi, cioè 277 embrioni.

Secondo Alan Trounson, il successo di Mitalipov rappresenterebbe il passo avanti lungamente atteso: nonostante numerosi tentativi, infatti, nessuno finora era riuscito a produrre embrioni clonati di primati da cellule adulte. “I risultati di Mitalipov provano quanto sia valida la teoria dei primati, secondo cui essi rispondono ai requisiti necessari. Ora è possibile prendere seriamente in considerazione la clonazione umana”.


DICHIARAZIONE DI OVIEDO

La “Dichiarazione di Oviedo” - “Convenzione per la protezione dei diritti dell'uomo e la dignità dell'essere umano riguardo le applicazioni della biologia e della medicina2 - approvata dal Consiglio d'Europa il 4 aprile 1997 ad Oviedo nelle Asturie, rappresenta la vera e propria Carta della bioetica europea, posto che, almeno alcuni articoli (11, 13, 14, 16, 17, 19, 20 e 21), non sono passibili di restrizioni e assumono quindi carattere di veri e propri principi incondizionati. L'art. 2 sancisce il primato assoluto dell'essere umano: “L'interesse e il bene dell'essere umano devono prevalere sul solo interesse della società o della scienza” (che belle parole !).

Alcuni episodi, non ultimi quelli relativi alla legge olandese sull'eutanasia e all’autorizzazione del governo inglese a far uso nella ricerca medica di embrioni ricavati mediante tecnica di “clonazione terapeutica”, hanno mostrato come la Carta abbia ben poco valore esecutivo, e come posso tranquillamente essere bypassata, tanto non interviene nessuno.



Nella realtà dei fatti, in Europa non esiste affatto una regolamentazione comunitaria in materia. In Italia, che ha ratificato la Dichiarazione di Oviedo, la clonazione umana è vietata non da una vera e propria legge ma da un provvedimento di natura amministrativa, cioè un'ordinanza del Ministro della Sanità del 22 dicembre 1999, con cui è fatto divieto di praticare la clonazione, sia umana che animale, la clonazione a fini riproduttivi e la creazione di embrioni a scopo di ricerca. Per quanto riguarda la clonazione animale, però, il ministro della salute Girolamo Sirchia ha annunciato di voler rimuovere il divieto, per permettere ricerche sperimentali sugli embrioni diversi da quelli di uomo. In Francia esiste una legge sulla bioetica risalente al 1994, nella quale si legge che “è vietata qualsiasi forma di ricerca scientifica sull'embrione umano”.

La Francia non ha ratificato la convenzione di Oviedo in quanto ritiene la normativa nazionale più restrittiva della dichiarazione stessa. In Germania, il Paese europeo con le disposizioni più garantiste rispetto ai diritti dell'embrione umano, una legge del 1990 stabilisce che “fin dalla sua origine l'embrione umano è considerato come una persona. Fin dalle ore che seguono la fecondazione, l'embrione è intoccabile”. In Irlanda, Paese nel quale fra l'altro l'aborto procurato è ancora vietato dalla legge, la clonazione è senz'altro proibita, poiché l'embrione umano è tutelato dalla Costituzione dell’Eire, e non può quindi essere usato come una cavia di laboratorio. Spagna e Grecia, che hanno già ratificato la convenzione di Oviedo, sembrano escludere la liceità della clonazione umana. C'è poi un nutrito gruppo di nazioni europee - Belgio, Finlandia, Danimarca, Lussemburgo, Portogallo, Olanda, Svezia - che hanno firmato la Dichiarazione di Oviedo ma che non l'hanno ratificata, per cui sul loro territorio potrebbe, almeno teoricamente, avviarsi una sperimentazione sugli embrioni umani, compresa la clonazione.

In Gran Bretagna, probabilmente il Paese più permissivo in questo campo, soprattutto dopo le conclusioni della celebre commissione Warnock, con la elaborazione del concetto – per la verità assai contestato negli ambienti scientifici - di “pre-embrione” (in tutti i documenti favorevoli alla manipolazione del “pre-embrione” sono stati identificati alcuni criteri che ne giustificano la distinzione dal vero embrione, che apparirebbe magicamente dal quattordicesimo giorno di vita in poi o anche oltre, una chiara forzatura ideologica in favore della manipolazione degli embrioni, ndr). Nel gennaio del 2001, la Camera dei Lord ha dato il via libera all'utilizzo delle cellule staminali di embrioni umani a scopo di ricerca, per cui sembra che la stessa clonazione terapeutica rimarrà del tutto lecita. Mentre potrebbe essere vietata quella riproduttiva.

Negli Stati Uniti, dove si pratica la clonazione terapeutica, e dove si possono anche acquistare gatti clonati, l'amministrazione di George W. Bush si è dichiarata intenzionata a sanzionare duramente la clonazione umana, per qualsiasi scopo venga intrapresa. Il Congresso ha annunciato un provvedimento legislativo in questa direzione. Nell'estate del 2001, lo stesso Bush ha elaborato un documento sull'embrione umano, nel quale prevalgono le ragioni della tutela, soprattutto attraverso il divieto di produzione di embrioni a scopo di ricerca. Sono invece autorizzati gli studi su embrioni che siano già stati uccisi precedentemente.

In Australia, nello stato di Victoria, in seguito alla legge approvata dal parlamento federale, è stata legalizzata la clonazione di embrioni umani per la ricerca sulle cellule staminali. Il provvedimento è stato approvato dal parlamento statale, dopo che i partiti avevano dato indicazione di libero voto secondo coscienza. Possono essere utilizzati embrioni in eccedenza relativi al trattamento di fecondazione in vitro per creare staminali a scopo di ricerca medica. Il ministro della Sanità Pike ha dichiarato: “La nuova legge rafforzerà la reputazione dell'Australia come leader nella ricerca medica. Le norme di licenza sono sempre molto severe - ha precisato - e vi saranno chiari limiti etici”. La legge infatti prevede una pena di 15 anni di carcere per chi contravviene ai limiti imposti dalla legge per prevenire gli abusi. Nonostante la soddisfazione generale, il gruppo per il diritto alla vita ha accusato i parlamentari di permettere la produzione di esseri umani da essere usati a beneficio altrui, come schiavi della scienza e destinati, infine, ad essere distrutti. Secondo Margaret Tighe, il presidente del gruppo, la legge approvata è immorale e crea un precedente pericoloso.

La Spagna di Zapatero sta invece spingendo verso una legge per la “clonazione controllata” a fini terapeutici. Il governo ha approvato una bozza preliminare di un disegno di legge che include la tecnica di trasferimento dei nuclei cellulari per creare tessuti o organi da utilizzare nella terapia di malattie considerate incurabili, tecnica contro cui si è espressa la Conferenza episcopale, affermando che attenta alla la dignità della persona, autorizzata in Europa da Gran Bretagna, Svezia e Belgio, e nel mondo da Australia, Giappone, Corea, Israele e Singapore. È consentita anche negli Stati Uniti, ma senza l'impiego di fondi pubblici federali.

Data articolo: novembre 2007


Verso la clonazione umana
di: Alessio Mannucci

Un gruppo di ricercatori statunitensi è riuscito, per la prima volta, a creare embrioni clonati da scimmie macaco adulte (Macacus Rhesus), i nostri cugini più prossimi. Potrebbe essere un “gigantesco passo in avanti” - così sostiene il britannico The Independent - verso la clonazione umana. La sintesi del lavoro, compiuto dall'equipe guidata dal biologo di origine russa Shoukhrat Mitalipov, dell'Oregon National Primate Research Centre di Beaverton, sarà pubblicata su Nature.



La notizia è stata ufficializzata all'interno di un rapporto dell'Istituto di Ricerca Avanzata delle Nazioni Unite, e confermata da Alan Trouson, della Monash University di Melbourne, uno dei maggiori specialisti delle tecniche di clonazione. I ricercatori hanno anche estratto, da alcuni degli embrioni clonati, cellule staminali fatte trasformare in tessuti cardiaci e nervosi. Mitalipov dice di essere riuscito a creare due linee di cellule staminali da 20 embrioni clonati. Hanno poi provato, senza successo, a impiantare circa 100 embrioni clonati nell'utero di una cinquantina di “madri surrogate”. Nel 1996, per creare la pecora Dolly, primo clone di un mammifero adulto, furono necessari 277 tentativi, cioè 277 embrioni.

Secondo Alan Trounson, il successo di Mitalipov rappresenterebbe il passo avanti lungamente atteso: nonostante numerosi tentativi, infatti, nessuno finora era riuscito a produrre embrioni clonati di primati da cellule adulte. “I risultati di Mitalipov provano quanto sia valida la teoria dei primati, secondo cui essi rispondono ai requisiti necessari. Ora è possibile prendere seriamente in considerazione la clonazione umana”.


DICHIARAZIONE DI OVIEDO

La “Dichiarazione di Oviedo” - “Convenzione per la protezione dei diritti dell'uomo e la dignità dell'essere umano riguardo le applicazioni della biologia e della medicina2 - approvata dal Consiglio d'Europa il 4 aprile 1997 ad Oviedo nelle Asturie, rappresenta la vera e propria Carta della bioetica europea, posto che, almeno alcuni articoli (11, 13, 14, 16, 17, 19, 20 e 21), non sono passibili di restrizioni e assumono quindi carattere di veri e propri principi incondizionati. L'art. 2 sancisce il primato assoluto dell'essere umano: “L'interesse e il bene dell'essere umano devono prevalere sul solo interesse della società o della scienza” (che belle parole !).

Alcuni episodi, non ultimi quelli relativi alla legge olandese sull'eutanasia e all’autorizzazione del governo inglese a far uso nella ricerca medica di embrioni ricavati mediante tecnica di “clonazione terapeutica”, hanno mostrato come la Carta abbia ben poco valore esecutivo, e come posso tranquillamente essere bypassata, tanto non interviene nessuno.



Nella realtà dei fatti, in Europa non esiste affatto una regolamentazione comunitaria in materia. In Italia, che ha ratificato la Dichiarazione di Oviedo, la clonazione umana è vietata non da una vera e propria legge ma da un provvedimento di natura amministrativa, cioè un'ordinanza del Ministro della Sanità del 22 dicembre 1999, con cui è fatto divieto di praticare la clonazione, sia umana che animale, la clonazione a fini riproduttivi e la creazione di embrioni a scopo di ricerca. Per quanto riguarda la clonazione animale, però, il ministro della salute Girolamo Sirchia ha annunciato di voler rimuovere il divieto, per permettere ricerche sperimentali sugli embrioni diversi da quelli di uomo. In Francia esiste una legge sulla bioetica risalente al 1994, nella quale si legge che “è vietata qualsiasi forma di ricerca scientifica sull'embrione umano”.

La Francia non ha ratificato la convenzione di Oviedo in quanto ritiene la normativa nazionale più restrittiva della dichiarazione stessa. In Germania, il Paese europeo con le disposizioni più garantiste rispetto ai diritti dell'embrione umano, una legge del 1990 stabilisce che “fin dalla sua origine l'embrione umano è considerato come una persona. Fin dalle ore che seguono la fecondazione, l'embrione è intoccabile”. In Irlanda, Paese nel quale fra l'altro l'aborto procurato è ancora vietato dalla legge, la clonazione è senz'altro proibita, poiché l'embrione umano è tutelato dalla Costituzione dell’Eire, e non può quindi essere usato come una cavia di laboratorio. Spagna e Grecia, che hanno già ratificato la convenzione di Oviedo, sembrano escludere la liceità della clonazione umana. C'è poi un nutrito gruppo di nazioni europee - Belgio, Finlandia, Danimarca, Lussemburgo, Portogallo, Olanda, Svezia - che hanno firmato la Dichiarazione di Oviedo ma che non l'hanno ratificata, per cui sul loro territorio potrebbe, almeno teoricamente, avviarsi una sperimentazione sugli embrioni umani, compresa la clonazione.

In Gran Bretagna, probabilmente il Paese più permissivo in questo campo, soprattutto dopo le conclusioni della celebre commissione Warnock, con la elaborazione del concetto – per la verità assai contestato negli ambienti scientifici - di “pre-embrione” (in tutti i documenti favorevoli alla manipolazione del “pre-embrione” sono stati identificati alcuni criteri che ne giustificano la distinzione dal vero embrione, che apparirebbe magicamente dal quattordicesimo giorno di vita in poi o anche oltre, una chiara forzatura ideologica in favore della manipolazione degli embrioni, ndr). Nel gennaio del 2001, la Camera dei Lord ha dato il via libera all'utilizzo delle cellule staminali di embrioni umani a scopo di ricerca, per cui sembra che la stessa clonazione terapeutica rimarrà del tutto lecita. Mentre potrebbe essere vietata quella riproduttiva.

Negli Stati Uniti, dove si pratica la clonazione terapeutica, e dove si possono anche acquistare gatti clonati, l'amministrazione di George W. Bush si è dichiarata intenzionata a sanzionare duramente la clonazione umana, per qualsiasi scopo venga intrapresa. Il Congresso ha annunciato un provvedimento legislativo in questa direzione. Nell'estate del 2001, lo stesso Bush ha elaborato un documento sull'embrione umano, nel quale prevalgono le ragioni della tutela, soprattutto attraverso il divieto di produzione di embrioni a scopo di ricerca. Sono invece autorizzati gli studi su embrioni che siano già stati uccisi precedentemente.

In Australia, nello stato di Victoria, in seguito alla legge approvata dal parlamento federale, è stata legalizzata la clonazione di embrioni umani per la ricerca sulle cellule staminali. Il provvedimento è stato approvato dal parlamento statale, dopo che i partiti avevano dato indicazione di libero voto secondo coscienza. Possono essere utilizzati embrioni in eccedenza relativi al trattamento di fecondazione in vitro per creare staminali a scopo di ricerca medica. Il ministro della Sanità Pike ha dichiarato: “La nuova legge rafforzerà la reputazione dell'Australia come leader nella ricerca medica. Le norme di licenza sono sempre molto severe - ha precisato - e vi saranno chiari limiti etici”. La legge infatti prevede una pena di 15 anni di carcere per chi contravviene ai limiti imposti dalla legge per prevenire gli abusi. Nonostante la soddisfazione generale, il gruppo per il diritto alla vita ha accusato i parlamentari di permettere la produzione di esseri umani da essere usati a beneficio altrui, come schiavi della scienza e destinati, infine, ad essere distrutti. Secondo Margaret Tighe, il presidente del gruppo, la legge approvata è immorale e crea un precedente pericoloso.

La Spagna di Zapatero sta invece spingendo verso una legge per la “clonazione controllata” a fini terapeutici. Il governo ha approvato una bozza preliminare di un disegno di legge che include la tecnica di trasferimento dei nuclei cellulari per creare tessuti o organi da utilizzare nella terapia di malattie considerate incurabili, tecnica contro cui si è espressa la Conferenza episcopale, affermando che attenta alla la dignità della persona, autorizzata in Europa da Gran Bretagna, Svezia e Belgio, e nel mondo da Australia, Giappone, Corea, Israele e Singapore. È consentita anche negli Stati Uniti, ma senza l'impiego di fondi pubblici federali.

Data articolo: novembre 2007


http://www.ecplanet.com/print.php?id=28201&madre=8

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