ARTICOLI RIGUARDO LE NUOVE TECNOLOGIE DELLA RIPRODUZIONE UMANA

domenica 10 febbraio 2008

COMMERCIO DI EMBRIONI

Commercio di embrioni

di: Alessio Mannucci



CLONATI EMBRIONI UMANI

Un'azienda californiana, la Stemagen di La Jolla, ha clonato cinque embrioni umani (lo studio è stato pubblicato sulla rivista specializzata Stem Cells). “Nessun altro gruppo era mai riuscito a far sviluppare tanto gli embrioni, né ha descritto con tanta precisione la tecnica usata”, dice il capo dell'équipe californiana, Andrew French.



Il gruppo californiano di French, per ottenere i 5 embrioni, ha prelevato 25 ovuli da 3 donne, sostituendo il loro nucleo originale con quello di altrettante cellule della pelle (nel 2005, un'équipe inglese aveva usato il nucleo di una staminale anziché di una cellula adulta). Per la prima volta è stato dimostrato che il trasferimento nucleare da cellule somatiche (SCNT) può creare embrioni umani al livello di blastocisti da cellule adulte differenziate. La possibilità di generare cellule staminali dal DNA è considerata una grande promessa terapeutica per il trattamento di malattie degenerative come il Parkinson e l'Alzheimer.

La notizia non è stata però accolta con grande entusiasmo dalla comunità scientifica. “Ormai abbiamo trovato altre vie per ottenere cellule staminali embrionali”, dice Bruno Dallapiccola, direttore scientifico dell'Istituto di Genetica Mendel a Roma, “alcuni esperimenti sono riusciti a far tornare bambine delle cellule adulte. Degli embrioni clonati non si sente più il bisogno”. L'esperimento a cui si riferisce Dallapiccola è dello scorso novembre, condotto all'università di Kyoto da Shinya Yamanaka, che è riuscito a far regredire una cellula adulta della pelle ai suoi stadi iniziali di sviluppo.



“Inoltre, ottenere un embrione non basta”, continua Dallapiccola, “non è detto che il clone sia in grado di fornire staminali”. E in effetti, gli embrioni creati in California sono andati distrutti dopo 5 giorni durante gli esami cui gli scienziati li hanno sottoposti.

EMBRIONI CHIMERA

Aveva già suscitato clamore e scandalo nel settembre scorso l'annuncio della sperimentazione dello scienziato Stephen Minger. L'accusa più diffusa era quella di voler creare mostruosi ibridi uomo-animaleda usare a piacimento per interessi economici, e poi destinati alla distruzione. Poi il silenzio, calato in attesa del via libera definitivo dall'Human Fertilisation and Embryology Authority (HFEA) britannica. Che è arrivato. «Sono davvero molto soddisfatto», ha dichiarato Minger. Saranno due, come annunciato, i centri autorizzati a creare gli embrioni chimera: il King’s College di Londra e l’Università di Newcastle. Come previsto dal protocollo di ricerca, sulla base del quale le due strutture potranno iniziare a eseguire le loro sperimentazioni, gli embrioni ibridi creati per estrarre le staminali verranno distrutti entro il 14° giorno di vita. E mai inseriti all'interno di un utero.



I ricercatori daranno dunque vita, legalmente, a embrioni chimerici inserendo il nucleo di una cellula umana nell'ovocita animale svuotato quasi completamente del suo patrimonio genetico. Gli embrioni sarebbero così per il 99, 9% umani e per lo 0,1% animali. L'utilizzo degli ovuli animali è volto a risolvere il problema della scarsità di ovuli umani per tentare di ottenere staminali, le cellule totipotenti in gradi di trasformarsi in qualsiasi tessuto umano. L'equipe di Stephen Minger del Kings College si concentrerà sulle malattie genetiche degnrative come l'Alzheimer e il Parkinson. I colleghi di Newcastle, guidati da Lyle Amstrong, cercheranno di capire i meccanismi ancora segreti delle staminali, ossia come riescano a mutare in qualsiasi tessuto.

Data articolo: febbraio 2008

http://www.ecplanet.com/canale/scienza-1/genomica-142/1/0/36965/it/ecplanet.rxdf

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